Confessioni di un consulente IT

“Siamo tutti sulla stessa barca!”

Posted in Meeting, Persone, R.C., Storie Aziendali by pigreco314 on 28 luglio, 2006


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…disse il capitano salutando l’equipaggio dal molo.
Questo il risultato del tentativo del capo di passare l’immagine di un gruppo organizzato con un unico obiettivo e determinato a raggiungere la meta.
Dicevo nel post precedente del meeting di Barcellona. Una grande opportunità sprecata. Un meeting indetto per riflettere e in parte celebrare i risultati dell’anno fiscale appena concluso e darci la carica per gli obiettivi del prossimo.
Risultato: una pubblica lite con il commander in chief, una fastidiosa depressione e la certezza di avere buttato via tre giorni.
L’evoluzione dell’atteggiamento del boss, se da un lato è preoccupante, dall’altro è uno studio interessante per gli spunti di riflessione che offre:

Tattiche utilizzate:

  • Far girare a vuoto i collaboratori: lanciarli in imprese senza senso e smontare i risultati finali
  • Stare sempre e comunque sulla difensiva: insinuare il sospetto che commenti e opinioni abbiano un secondo fine
  • La cortina fumogena: sviare il tema della discussione, agganciarsi ad argomenti irrilevanti, falsificare i dati storici
  • Il binocolo rovesciato: mai affrontare i temi alla radice, volare alto, parlare di strategie, di sinergie, di metodologie.
  • Le scatole cinesi: prepararsi 100 obiezioni alle tue proposte ma citarne solo 10. Al prossimo giro, tirarne fuori altre 10 e così via.

Alla fine ho perso il controllo: sono sbottato, ho detto quello che pensavo e me ne sono sceso fuori dall’albergo a fumare una sigaretta.
Mi ha raggiunto il mini-boss olandese. Pensavo mi dicesse, “Datti una calmata”. Mi ha detto: “You are my hero”.
Ok, ormai non lo sopporta nemmeno lui.

Aggiunta postuma :durante il meeting mi rendo disponibile per una iniziativa che punta a sviluppare un progetto di collaborazione con il nostro partner Oracle. La cosa si materializzerà tra 5 mesi. Scusate, “materializzerà” è un’espressione un po’ forte. “Diventerà meno evanescente” tra 5 mesi.

La copa de la vida

Posted in P.M.R. by pigreco314 on 10 luglio, 2006



Ebbene sì, non potevo esimermi dal dedicare un post alla splendida vittoria della nostra mai così gloriosa (dal 1982 in poi) nazionale di calcio.
Una vittoria maturata partita dopo partita con un crescendo passato dal capolavoro della partita con la Germania, spettacolo goduto a Barcellona tra mille italiani, e culminato nella magica notte di Berlino.
Mi sarebbe piaciuto vedere un po’ più di contegno al ritiro della coppa, tra un Totti con un foulard da vecchia bacucca e un Materazzi con un cappello a cilindro tricolore da pagliaccio messo in testa alla coppa…
Vabbè, chissenefrega se ci hanno additato come i soliti italiani.
Abbiamo vinto.
Al prossimo post, il resoconto del meeting Barcellona: come volevasi dimostrare se ne sono viste delle belle.

Der Pizzas Anschluß

Posted in Storie Aziendali, Trasferte by pigreco314 on 5 luglio, 2006

Chiarito il mistero della pizza alla banana del post precedente.

Pare che nell’imminenza della semifinale Germania-Italia (si sarebbe giocata il giorno dopo) molte pizzerie tedesche (perlomeno quelle gestite da italiani) si siano messe d’accordo nel interpretare in maniera creativa le ordinazioni di pizza, giusto per fare uno scherzo ai concittadini crucchi. E così ci sono finito di mezzo anch’io che mi sono visto recapitare una succulenta pizza alla banana.

Visto il risultato della partita possiamo dire che ne è valsa la pena.

Fetish!

Posted in S.B., Storie Aziendali by pigreco314 on 3 luglio, 2006


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Il mio collega e amico S.B. sta manifestando in maniera sempre più marcata una curiosa indole fetish: di quando in quando mi arrivano sul cellulare MMS con fotografie di questo genere. Per fortuna il soggetto, la nostra amata S., non se la prende, anzi, secondo me sotto sotto non le dispiace essere oggetto di innocenti attenzioni.

Anche oggi levataccia, alle 4.30, volo Alitalia delle 7.40 (incredibilmente in orario) per una gita all’ufficio di D* vicino a Francoforte, a dare il benvenuto del team leader al nuovo assunto G.M. Il poveretto ha avuto peggior sorte visto che si è svegliato alle 3.30 e si è messo in viaggio in macchina da Monaco.
Mi sono riscattato dopo la pessima figura fatta con il neoassunto olandese che non aveva trovato nessuno a dargli il benvenuto (sorvoliamo sulla sensibilità e sui doveri di ufficio di HR Olanda).

Alle 10, webex di un paio d’ore di R.C. che ci ha parlato della strategia per il prossimo anno fiscale. Tra espansioni geografiche, nuovi software, marketing, channel managers ecco spuntare i goal per il prossimo anno: tra gli altri, EBIT 38% e gross margin 55%, manco stessimo parlando a un consiglio di amministrazione o a una riunione di investitori.
Mi domando quando vorremo finalmente porre degli obiettivi funzionali al nostro business: quanto può essere motivante per un project manager un obiettivo sul gross margin complessivo della società, sul quale ha un impatto infinitesimo, e quanto può invece esserlo uno sul margine del progetto che sta gestendo?
Prevedo battaglia domani al team meeting a Barcellona dove questi temi saranno discussi (promemoria: dedicare una puntata a parte al meeting di questa settimana, sicuramente ne vedremo delle belle).

Alle 18.37, nella lounge Admiral dell’aeroporto di Francoforte, scopro che i teutonici sono degli zozzoni: un topolino sbuca da sotto una delle peraltro comodissime poltrone. Informo la signorina alla reception la quale dice qualcosa del tipo: “Già so”. Bene. Prendo e me ne vado prima che la pizza alla banana (!) che ho “gustato” a pranzo decida di effettuare il percorso inverso: questo infatti ci hanno servito dalla pizzeria vicino all’ufficio. Tutte le ordinazioni che abbiamo fatto sono state incasinate e ci è stata consegnata della roba immangiabile…

Procedo verso il gate C1 dove mi scopro anch’io un po’ fetish: fotografo con noncuranza le estremità della tizia seduta di fronte a me al gate.

Hispanicus

Posted in I.D.-C., Persone, Progetti, Storie Aziendali, Trasferte by pigreco314 on 2 luglio, 2006


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Il caro I.D.-C. ha lasciato il team e un buon numero di clienti ora orfani dei suoi “pregiati” servizi in Spagna.
Come conseguenza, da qualche tempo trascorro alcuni giorni ogni settimana nella assolata penisola iberica impegnato in varie attività come: bug fixing, installazioni, gestione progetti, sviluppo, viaggi in taxi, notti in bianco in hotel, etc. Proprio io! Un team leader costretto a lavori di bassa manovalanza!
In realtà non posso dire che mi dispiaccia: il contatto con in Clienti è sempre gratificante, anche in situazioni difficili o disperate perchè a meno che non abbiano ormai deciso di depennarti dalla lista dei fornitori si aggrappano al Consulente come all’unica risorsa che può salvare il loro progetto ed evitare che il dipartimento IT, l’anno successivo, non si ritrovi con il budget dimezzato.
Madrid dunque e in particolare l’Università Autonoma dove abbiamo un paio di progetti in corso ormai da anni basati sul famoso W.L. di uno dei post precedenti.
Il programma della settimana è stato abbastanza travagliato:

  • Martedi 27 Giugno: partenza da Linate con il volo Alitalia delle 7.50, ovviamente in ritardo di un’ora. Giornata dedicata al bug fixing di W.L. La cosa simpatica è che essendo il programma un’applicazione two-tier con database Oracle e application server
    Tomcat, ho potuto eseguire i test sul mio laptop (dove gira un server tomcat) prima di rilasciare le modifiche sul server di produzione. Lista completa dei bug tracciata sul nostro server Bugzilla.
  • Mercoledi 28 Giugno:prosecuzione bug-fixing e finalmente compreso il meccanismo di un oscuro job Oracle lasciato attivo dal nostro I., resa felice Maite dopo la disattivazione del famigerato job di Oracle (ovviamente lei, essendo un chimico, non ha la più pallida idea di cosa sia un job… Oracle), sostituito con qualcosa di più pratico e intuitivo. Nel pomeriggio conference call con i danesi della N.N. per un nuovo progetto: il nostro outsourcing provider T. necessitava di alcuni chiarimenti
  • Giovedi 29 Giugno: teoricamente dovevo andare da P.M. per una installazione. Il suo dipartimento si trova sempre nello stesso complesso dell’Università Autonoma. Cominciamo col dire che è arrivato con mezz’ora di ritardo, il nostro francese che ancora gongolava per la vittoria della Francia sulla Spagna ai Mondiali di Germania. Nonostante gli avessi raccomandato di verificare la presenza dei CD di installazione, nel suo armadio non si trovano. Ergo, tutto rimandato. Ma prima imparo qualcosa: il database server dove occorre fare l’installazione è infatti una pezzo di metallo, plastica e silicio sui cui gira Sun Solaris. No monitor, no scheda grafica, no lettore CD. Come si installa utilizzando un’applicazione come Oracle installer che gira in ambiente grafico? Semplice, se si ha a disposizione da qualche altra parte nella rete una macchina su cui gira un X-Server (anche quello di Cygwin va bene).
    1. Fai login sulla macchina dove gira l’X-Server
    2. Usa xhost per aggiungere la macchina Sun alla lista delle macchine autorizzate a usare l’X-Server (ma sarebbe meglio usare i magic cookie).
    3. Fai login sulla Sun e assegna il valore della variabile DISPLAY=xserver.host:0
    4. Lancia un’applicazione X sulla Sun: e voilà, verrà visualizzata sull’X-Server (ma eseguiti sulla Sun)

Me ne torno quindi a fare bug fixing sino a circa le 18.00 quando chiamo il solito taxi che mi aspetta “frente al rectorado”. E inizia una odissea: volo Alitalia cancellato, pernottamento a Madrid e partenza il Venerdi alle 6 di mattina. Ma questa è un’altra storia…