Confessioni di un consulente IT

Perché mi rallegro #4

Posted in P.M.R. by pigreco314 on 27 ottobre, 2006

Sono in un periodo John Belushi.

Ho acquistato il DVD dei Blues Brothers con l’Espresso un paio di settimane fa. Cerco materiale in giro per la rete.

Ho trovato questo memorabile Samurai Delicatessen. Buon divertimento.

Samurai Delicatessen

Piovono pietre

Posted in Management, Storie Aziendali by pigreco314 on 26 ottobre, 2006

Giornata campale in ufficio, tra bug fixing di quel dannato report, telefonate, richieste di risorse per progetti che escono dal nulla, senza uno straccio di documentazione eccetto l’offerta che non vale la carta su cui e scritta e il relativo ordine, che dovrebbe valere qualcosa di più, ignoti che hanno promesso al cliente che il progetto si chiuderà entro dicembre e si sono dimenticati di dirtelo, il capo che manda la classifica delle ore registrate lamentandosi per le scarse percentuali, il collega che per la seconda volta consecutiva sbaglia la dimensione dei tablespace durante la migrazione di un server che deve partire domani per l’Africa e forse a quest’ora sta ancora lì nel frastuono furioso delle ventole di raffreddamento, il cliente svedese che si lamenta perchè siamo in ritardo nell’esecuzione di un paio di test plan da quattro soldi, il mese fiscale che si chiude e bisogna fattuare, il capo del capo che si domanda perchè tizia ha dato le dimissioni e non capisce (non vuole capire, ha capito e fa finta di non aver capito perchè se la gente se ne va si riducono le spese) che forse è meglio fornire qualche motivazione in più alle persone per alzarsi la mattina e andare a lavorare che non sia la minaccia velata di licenziamento se non facciamo i numeri alla fine dell’anno, i colleghi americani che mi chiedono la solita lista di reusable components (ma forse qualcosa si sta muovendo), io che ieri notte ho fatto le quattro perchè sono fondamentalmente un idiota

Punto.

Due cose mi sono rimaste particolarmente in mente al corso di Team Management:

  • devi proteggere i tuoi collaboratori dalla paura (di essere licenziati, di sbagliare, di non essere all’altezza)
  • devi costruirgli una visione che gli faccia capire quanto valga il loro lavoro perché tutti insieme quella visione la si possa realizzare

Siamo un caso da manuale di come un’organizzazione non dovrebbe essere gestita: serpeggia il terrore, manca una visione.

Problema: come fare a spiegarlo al piano di sopra?

Windows Could Not Start Because the Following File Is Missing or Corrupt

Posted in Hardware by pigreco314 on 25 ottobre, 2006

Ho collegato un hard disk esterno Toshiba ospite di uno chassis Sitecom al mio laptop e Windows 2000 ha deciso di accogliermi così a ogni nuovo avvio. Una gestione decisamente disinvolta dei driver delle porte USB.

Tra parentesi, il file corrotto era “\WINNT\SYSTEM32\CONFIG\SYSTEMced“che non esiste: nel visualizzare il messaggio di errore la routine del boot sovrascrive il messaggio precedente: “For advanced boot options press F8″ e le due stringhe di testo appaiono mescolate. Il file corretto è “\WINNT\SYSTEM32\CONFIG\SYSTEM” e questo riveste una discreta importanza in quanto è uno dei file del Registry di Windows, mannaggia a lui e a chi l’ha inventato. Sostituirlo con il gemello System.alt presente nella stessa directory non ha sortito effetti. Nemmeno effettuare il boot usando “Last Known Good Configuration” è servito a qualcosa.

Per fortuna ho recuperato i dati anche se ho buttato via mezza giornata a reinstallare programmi sul nuovo disco. Mi corre l’obbligo di menzionare l’efficienza dei tedeschi di Macropool, autori dell’utilissimo Web Research (ex Content Saver): gli ho scritto chiedendo la cortesia di reinviarmi la license key che avevo acquistato l’anno scorso e che non era più recuperabile dopo avere reinstallato il programma sul nuovo disco. Mi hanno risposto in 5 minuti netti mandandomi il codice di attivazione.

L’amico S. dell’IT mi ha gentilmente equipaggiato di un nuovo hard drive con Windows XP preinstallato.

Goodbye Win2K, Hello WinXp.
Mi piace: e ho resistito alla tentazione di impostare il familiare tema Windows Classic.

Consideriamo i lati positivi:

  • ora posso videochiamare con Skype
  • finalmente mi ritrovo le applicazioni usate di recente nel menu Start, con qualche decennio di ritardo rispetto a Mac e qualche anno rispetto a KDE o Gnome

Ancora sulle email

Posted in Email by pigreco314 on 19 ottobre, 2006

Dopo una giornata di duro lavoro (sono di nuovo a B*) mi rilasso un po’ calcolando qualche dato statistico sul mio mailfile: nel farlo mi rendo conto che se questo è relax devo avere proprio qualche problema, soprattutto se poi registro tutto in un blog. Abbiate pietà di me.

Il geek che è in me sente l’obbligo di fornire qualche informazione sul modo in cui sono state ricavate le statistiche. La nostra posta viaggia su Lotus Notes. Esiste un driver ODBC per i database LN con il quale è possibile importarne il contenuto in Excel. Una volta arrivati lì, vai di pivot tables.

Passiamo ai risultati e non si procrastini più: i dati si riferiscono al periodo 1 gennaio 30 settembre 2006

  • Numero totale di messaggi ricevuti fino al 30 settembre: 5035.
  • Media di email al giorno: 16 includendo sabato e domenica (la stima di 50 del post precedente era quindi decisamente esagerata)
  • Numero di giorni un cui non ho ricevuto alcun messaggio: zero (lo sospettavo)
  • Giorno della settimana più trafficato: venerdi con 907 messaggi
  • Giorno della settimana più tranquillo: giovedi con 827 messaggi. Ovvio, la gente prende fiato per lo sprint del giorno dopo. Naturalmente non considero sabato (105 messaggi, gente che non ha capito che la settimana lavorativa è finita) e domenica (73 messaggi, gente che non ha capito che la settimana lavorativa non è ancora cominciata)
  • Mese più incasinato: settembre con 706 email.
  • Mese più ozioso: febbraio, 325 email. Non considero il mese in corso, per ora è a 317.

Veniamo alla classifica degli spammer:

  1. Il capo, Olanda: 316. E’ riuscito a spedire 14 messaggi il giorno 20 giugno 2006, al tramonto dell’anno fiscale.
  2. Il capo del capo, Italia: 308. Dilettante, mai più di nove messaggi in un giorno.
  3. La cara insostituibile S.C., presidio dell’ufficio: 274
  4. L’amico S.B.: 252
  5. Ecco il primo dei miei riporti, F.D., Francia: 159
  6. Propaganda Interna: 156
  7. R.B., Germania: 149. Costui è un vero spammer: il contenuto informativo dei suoi messaggi rasenta il nulla. Gli dedicherò un post prima o poi, poichè sta diventando un caso umano.
  8. Il martello J.G., Spagna: 146. Arrivato a luglio è già tra i primi dieci ma ne è valsa la pena. Ottimo acquisto.
  9. Ecco A.E., Inghilterra:111
  10. Ultimo tra i primi, A.C., collega spagnolo: 101
  • Il più discreto nel mio team, I.D.C., Spagna: 16! Ma se n’è andato mesi fa. Anche se fosse rimasto non saremmo molto lontani da questo numero.
  • Il primo tra i clienti, H.S.,Germania: 38

Ops, la voce sintetica gentilmente offerta da AT&T Lab Research mi informa che “You have new mail”…

Email hell

Posted in Email by pigreco314 on 7 ottobre, 2006

Uploaded by noregt
no junk-mail please
Originally uploaded by noregt.

Ricevo circa 50 messaggi (in realtà sono 16, vedi post successivo, N.d.R.) di posta elettronica al giorno, decina più decina meno.

Per processarne uno (processarne? ma cosa sto dicendo?) impiego in media circa 5 minuti: se dovessi farlo per tutti i messaggi significherebbe 250 minuti (80 minuti, N.d.R.) al giorno solo per evadere la posta.
In realtà quelli veramente importanti sono pochi, per gli altri uso la tecnica del “se è importante richiameranno” e li lascio a giacere nell’inbox.

E in effetti qualcuno richiama e lo fa immediatamente dopo averti spedito il messaggio per chiederti: “Hai visto il mio email?” (ceeerto che l’ho visto, io trascorro le mie giornate ha pigiare il tasto di refresh nell’attesa che arrivi posta da te).

E via a raccontarti a voce quello che hanno appena scritto pochi minuti prima impiegando magari mezz’ora della loro insignificante vita e coinvolgendo in questo insensato spreco di energie e di tempo anche il sottoscritto.

Uno vero maestro di questa tecnica è J.P.T., cugino d’oltralpe. Ero dal cliente a B* e durante il giorno non avevo accesso alla posta elettronica. Chiama e ovviamente chiede se ho letto i suoi messaggi. “Veramente no, sono da un cliente e sto facendo altro…”, rispondo evasivo. L’accordo era che per il progetto G. in Francia J.P.T. si mettesse in contatto con il collega tedesco del mio team e lo intervistasse per valutare se costui avesse gli skill adeguati per certe attività.

Invece mi ha scritto un email.

Già qui cominciano a girarmi, anche perché mi ero preso 6 minuti di pausa per fumarmi una sigaretta e per spirito di servizio avevo riacceso il cellulare sperando di non essere importunato.

Mi dice che ha allegato al messaggio i requisiti utente del progetto: dentro di me mi incazzo. Caro amico, non ti aspetterai che mi legga gli URS per sapere se la risorsa X è adatta al progetto, vero?

“No no” dice, “li ho mandati solo per completezza…”. Ma completezza di che?! Della rottura di scatole che altrimenti non ti sarebbe riuscita altrettanto bene?

Dice di avermi inviato il messaggio un paio di giorni prima: mi deve essere sfuggito, forse è stato rubricato come “se è importante richiameranno, soprattutto se chi lo manda è J.P.T.”.
Lo sento bofonchiare qualche parola di scusa riguardo le dimensioni dei documenti allegati. Mi impietosisco e dico “ecchessarammai? per qualche megabyte…”. Finisce la telefonata e mi dimentico dell’accaduto.

La sera in aereo mi costringo a leggere qualche messaggio, più che altro per spirito di imitazione di S.B. che sta ancora evadendo la posta di agosto. Mi ricordo della telefonata con J.P.T.

Recupero immediatamente il messaggio ordinando gli email per dimensione: eccolo in cima alla lista con un allegato di 96 (novantasei) megabyte. Per curiosità lo apro preparandomi a una lista enciclopedica di requisiti utente: 60 pagine, di cui la maggior parte frutto di un delizioso copia incolla di immagini e diagrammi. Quando imparerà la gente a usare l’ “incolla speciale” di MS Word e selezionare device independent bitmap per le immagini?

Ero tentato di cliccare sul “Reply with Attachments” ma ho avuto pietà di lui.

Stanchezza

Posted in Storie Aziendali, Trasferte by pigreco314 on 5 ottobre, 2006

Ieri notte ho dormito circa tre ore. Sono a B*, penisola iberica, a chiudere le questioni pendenti raccontate qualche giorno fa.

L’hotel NH offre accesso internet wireless tramite quei ladri di Eurospot ma qui intorno è pieno di appartamenti con access point molto poco protetti e sto biecamente rubando banda a uno sconosciuto benefattore.

Trascorsa gran parte della notte di ieri a rivedere e spedire i contratti del bonus ai ragazzi e a scrivere un doveroso email di elogio per i risultati ottenuti nel Q1. Al corso di team management l’anno scorso uno dei più grandi insegnamenti è stato “lodare almeno una volta al giorno”: oltre a far sentire meglio chi lavora con te ti fai anche parecchi amici.
Tutta la giornata di oggi dal cliente a verificare mio malgrado se sono ancora un programmatore decente: risultati accettabili ma domani devo chiudere.

Quindi ora sono un po’ stanchino e non ho nessuna voglia di rispondere a email, approvare time sheets, preparare la demo per venerdi mattina… niente.

Poweroff.

Q1

Posted in R.C., Storie Aziendali by pigreco314 on 3 ottobre, 2006

Il primo trimestre fiscale si è chiuso.

Per i Servizi Professionali è andato bene: una stupida nota di credito ai Tedeschi non ci ha consentito di raggiungere il piano ma abbiamo centrato il forecast alla grande.

Rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso: +30% in ricavi.

Vediamo se R.C. troverà comunque qualche pretesto per criticare l’operato dei Servizi Professionali.

Secondo me sì: venerdi c’è la teleconferenza.

Antichità

Posted in Programmazione, Retrocomputing by pigreco314 on 3 ottobre, 2006

La riorganizzazione della libreria e degli scaffali per far posto a nuovo materiale ha riesumato volumi che giungono da un passato remoto. Tra gli altri:

  • Introducing Spectrum Machine Code di Sinclair, Ian non Sir Clive
  • Lightwave Guida Completa: ah! il vecchio pallino della grafica computerizzata
  • Programmare videogiochi professionali: chissà che mi passava per la mente allora…
  • Programmare in Windows 95 del Petzold: ancora si vende?!
  • Windows 95 for dummies: comprato per un regalo, rispedito al mittente
  • MFC Programmazione Windows: lette, credo, 12 pagine
  • PC Underground e PC Intern in 3 volumi: comprati da mio padre in Iran (!) anni fa per due soldi insieme al più interessante Software Engineering di Roger Pressman e l’immortale Computer Networks di Andrew Tanenbaum
  • Svariati tomi dedicati al tema Linux (Il Manuale di Linux, Linux TCP/IP e le reti, I Segreti di Linux, Come scoprire chi ha assassinato JFK usando Linux, ecc.)
  • Linguaggio C di Kernighan e Ritchie, ça va sans dire, giunto oramai alla 157ma edizione
  • Programmare in C++ di Bruce Eckel uno dei libri di programmazione meglio scritti (e meglio tradotti) che mi sia capitato di leggere

Alcuni di questi volumi, credo in particolare la serie “I Segreti di ” (Unix, Linux, Nonna Abelarda) erano editi da Apogeo e tutti, dico, tutti erano tradotti in maniera dozzinale. Ecco un brano tratto da “I Segreti di Unix”, James C. Armstrong Jr., ed.1997, ISBN 88-7303-299-0 nel quale si tenta di spiegare le opzioni del comando ls:

“Il flag -F aggiunge alcune informazioni di base al nome del file di un listato. Se il file è una directory, dovete inserire una barra obliqua al nome”.

E’ giusto credo riportare anche il nome delle traduttrici: Beatrice Botteon e Laura Gaggini. Non ho controllato se di recente Apogeo è migliorata sotto questo aspetto.

Un paio di libri su Javascript fanno timidamente capolino dal fondo di uno scaffale. Sembravano oramai destinati all’oblìo con il loro contenuto di sapere inutile e invece Aiace è giunto in soccorso, rivitalizzandoli.