Confessioni di un consulente IT

Blog Chart #5

Posted in Blog Charts, Musica by pigreco314 on 31 gennaio, 2011

Buon ascolto.

Blog Chart #4

Posted in Blog Charts, Musica by pigreco314 on 16 gennaio, 2011

Da quanto i servizi di Last.fm non sono più utilizzabili gratuitamente dall’Italia (problema comunque facilmente aggirabile grazie alla vpn aziendale che mi assegna un indirizzo IP USA) ho creato un account su Grooveshark, un altro social network basato su gusti musicali la cui particolarità è che i brani sono caricati dagli utenti.

Anche Grooveshark è dotato di una funzione “radio” per la riproduzione continua di brani che rientrano nei vostri gusti musicali che è possibile istruire utilizzando i pulsanti “mi piace” e “non mi piace”.

L’interfaccia è un po’ grezza ma tutto sommato funzionale, in più consente di creare playlist, condividerle e farne dei widget che è possibile pubblicare in un blog.

E quindi ecco a voi la mia prima Grooveshark playlist, forse un po’ malinconica, a tratti cupa ma riflette più o meno il mio stato d’animo attuale, che ci volete fare.

Se vi va il genere e il mood, buon ascolto.

Pianificazione

Posted in Musica, Project Management by pigreco314 on 30 Maggio, 2009

Il Tour Production Manager dei Radiohead, Richard Young, parla in un breve articolo dei problemi logistici che deve affrontare per la pianificazione del prossimo tour della band.

I Radiohead hanno deciso infatti di limitare al massimo l’emissione di anidride carbonica coinvolta nello svolgimento del tour e ha posto il vincolo che l’equipaggiamento utilizzato negli spettacoli (strumenti, sistema di luci, ecc.) non deve essere trasportato per via aerea.

Che fareste voi per limitare i costi, rispettare le date e assicurarvi che la band disponga dei propri rarissimi microfoni in ogni data del tour?

Mentre ci pensate su, potete godervi la musica e le immagini di “Pyramid Song” dall’album Amnesiac.

Blog Chart #3

Posted in Blog Charts, Musica by pigreco314 on 1 aprile, 2009
a r t i s t a  -  b r a n o  -  a l b u m

Loquat – Swingset Chain –  It’s Yours To Keep (2004): una delle più belle canzoni che mi sia capitato di ascoltare di recente

Pelle Carlberg – Riverbank – Everything. Now! (2005)

Lucky Soul – One Kiss Don’t Make A Summer -The Great Unwanted (2007)

Voxtrot – Long Haul – Raised By The Wolves (2005)

Airliner – Everything That’s You – The Last Days Of August (2002)

Blog Chart #2

Posted in Blog Charts, Musica by pigreco314 on 7 marzo, 2009

a r t i s t a  -  b r a n o  -  a l b u m

Azure Ray – November – November (2002)

Camera Obscura – Books Written For Girls – Underachievers please try harder (2003)

Feist – One Evening – Let It Die (2004)

Stars- Take Me To The Riot – In Our Bedroom After The War (2007)

Acid House Kings – Come Josephine – Do What You Wanna Do (2006)

Last.fm mi ha fatto scoprire una vivacissima scena indie svedese di cui non sospettavo l’esistenza.

Altro che X-Factor.

Blog Chart #1

Posted in Blog Charts, Musica by pigreco314 on 2 febbraio, 2009

Inauguro una nuova rubrica, presentando di tanto in tanto brani scoperti grazie allo “scrobble” di Last.fm.

a r t i s t a  -  b r a n o  -  a l b u m

Badly Drawn Boy – The Long Way Round – Born in the UK (2006)

Au Revoir Simone – A Violent Yet Flammable World – The Bird Of Music (2007)

Shout Out Louds – Blue Headlights – Our Ill Wills (2007)

Feist – I Feel It All – The Reminder (2007)

Architecture In Helsinki – Tiny Paintings – In Case We Die (2005)

Underpressure

Posted in Musica, P.M.R. by pigreco314 on 8 febbraio, 2007

Il titolo descrive un po’ troppo accuratamente il mio stato esistenziale ultimamente ma il tema di questo post è un altro e cioè che internet mi consente di chiudere vecchi conti con il passato.

Molti anni fa, vidi in diretta su un canale francese (quando ancora occupava una frequenza in Italia e si captava meglio di Rai3 almeno dalle mie parti) la strepitosa performance dal vivo di David Bowie e di una sconosciuta quanto straordinaria cantante e bassista americana che scoprii molto tempo dopo essere Gail Ann Dorsey.

Youtube mi ha permesso di apprezzare di nuovo quella stessa performance e di materializzare un ricordo che di tanto in tanto affiorava in superficie tra le onde della memoria.

Godetevi il clip con la voce meravigliosa di Ms. Dorsey e la consueta eleganza del Duca Bianco.

Lasciate che i clienti vengano a me…

Posted in Mercato, Musica by pigreco314 on 29 settembre, 2006

La settimana scorsa ho visitato il Top Audio, la famosa fiera dell HiFi che si tiene ogni anno all’Hotel Quark a Milano, insieme al mio caro amico nonché collega V.
Dopo aver perlustrato palmo a palmo i primi due piani di camere d’albergo adibite a sale d’ascolto e sentito un po’ troppo jazz e fusion per i miei gusti, entriamo in una stanzetta dove estasiati audiofili in religioso silenzio stanno ascoltando Hallelujah nell’interpretazione di Jeff Buckley.

V. ed io, al limite dell’ipnosi, prendiamo posto e assaporiamo fino all’ultima nota questa splendida cover del brano di Leonard Cohen, rigorosamente in vinile.
L’impianto è un Audio Note. A me il nome non dice assolutamente niente, ma io non faccio testo visto che di HiFi non so nulla. Scoprirò poi che trattasi di mitica casa produttrice molto famosa e apprezzata dagli addetti ai lavori.

Anche per le mie profane orecchie la resa del suono è stupenda, la sala diventa un luogo isolato dal mondo, perdo il contatto con tutto e percepisco solo musica.

Dopo Buckley, passiamo a Eva Cassidy che canta Fields of Gold di Sting. L’estasi si rinnova.
Mi cade l’occhio sulla copertina di un vinile appoggiato alla parete: è un disco degli SlipKnot, gruppo metal americano, anche se “metal” è forse una definizione di genere un po’ troppo riduttiva per loro. Il gruppo compare in copertina con travestimenti da pagliacci, da spaventapasseri, da “Henry pioggia di sangue” et similia. Indico il disco a V. il quale lo addita a sua volta confessando in seguito di avere pensato in prima battuta che si trattasse di un LP con le colonne sonore degli spettacoli del Cirque du Soleil (mi ha fatto ribaltare).

L’uomo Audio Note che sta dimostrando l’impianto (un signore sulla sessantina con la barbetta bianca e lo sguardo tra lo ieratico e il fuori di testa che parlava inglese ma non era inglese) presume che siamo interessati all’articolo, prende il disco degli SlipKnot (non il vinile bensì il CD “Perché suona meglio del vinile” dice lui) e attacca la banda: improvvisamente la stanza e credo anche buona parte dell’albergo viene invaso da puro metallo sonoro. L’uditorio è indeciso se mandarci a cagare come responsabili del passaggio da Eva Cassidy agli SlipKnot o se far prevalere l’indole audiofila che non può non apprezzare come quell’impianto sia in grado di dominare frequenze e volumi così estremi.

Appagati dalle meraviglie di questo impianto spettacolare ci alziamo e prima di andarcene, da sprovveduti, chiediamo a Mr. Audio Note se non abbia per caso qualche brochure sui loro prodotti.

Il tizio ci guarda quasi sorpreso per qualche istante e poi con il ditino alzato se ne esce con una frase che ci segnerà per la vita:“No, I don’t have brochures. You need to remember what you heard”.

V. e io ci guardiamo tipo “Cos’avrà voluto dire?”.

E capisco che ci sono mercati nel quale pubblicità, marketing, eventi non servono a niente: non sei tu che devi raggiungere i clienti, sono i clienti che vengono a te attratti dalla qualità di quello che vendi, qualità che ha fatto del tuo marchio un mito per intenditori. Si tratta di mercati in cui chi compra è solitamente persona molto competente, interessata ai dettagli, un acquirente estramamente consapevole che non accetta di essere ingannato.

Un identikit che quasi mai si applica ai nostri clienti (specie per la parte che si riferisce alla competenza): mi immagino cosa accadrebbe se uno dei nostri venditori al termine di una dimostrazione, in risposta a una richiesta sulla proposta economica rispondesse: “We don’t have price lists. You need to remember what you’ve seen”.

C’è da dire però che il nostro marchio è per ora molto lontano dall’essere un mito.

E a proposito di miti, signore e signori, ecco a voi Jeff Buckley che visse una vita troppo breve e per sempre rimpiangeremo.

Il suo unico disco, Grace, è musica che si deve ascoltare, anche se non avete un impianto Audio Note.

 

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